CAPITOLO 6
6.5 - Vita di famiglia

A partire da questo punto della loro storia ci vengono in aiuto i racconti del loro unico figlio ancora vivo che è stato testimone oculare di questi primi anni. Soprattutto di grande interesse è stata una pregevole iniziativa dello zio Joao Tirloni che nel 1998, all’età di 82 anni, ha portato la moglie ed alcuni dei suoi 10 figli a conoscere i luoghi della sua avventurosa infanzia ed i figli hanno filmato il vecchio padre mentre descrive minuziosamente ogni luogo raccontando aneddoti e ricordi di ogni genere. Questa iniziativa ci ha donato una testimonianza davvero preziosa!!

Lo zio Joao racconta che dopo il loro matrimonio i genitori Joao e Narciza si stabiliscono in una località di Porto Franco chiamata “Colônia” ed in quel posto nascono tutti gli 8 figli della coppia. La Colônia era un appezzamento terriero, che Joao aveva ricevuto in eredità dal padre Alessandro quando questi era partito per l’Italia nel 1909, che distava circa 3 km dal centro dell’attuale Botuverà. In questa proprietà viveva da tempo (ed i suoi discendenti continuano a vivere ancora al giorno d’oggi) Stefano Colombi, fratello della mamma Elisabetta e quindi zio di Joao ed anche la famiglia Zanca che da sempre ha affiancato i nostri parenti aiutandoli.

Al giorno d’oggi la strada dove era localizzata la vecchia casa di Joao e Narciza si chiama “via 9 Giugno” ed è proprio mentre vivono in questa località che i figli della coppia – quanto meno i può grandi – riescono a studiare i pochi mesi sufficienti per imparare le regole base di scrittura, lettura e aritmetica.

Luogo dove sorgeva la casa di Joao Tirloni nella località denominata “Colônia” (filmato – anno 1998)

In seguito tutti questi terreni vengono venduti ad Albina Tirloni Maestri, sorella maggiore di Joao ed al giorno d’oggi la vecchia casa è stata demolita per fare posto ad una nuova e moderna casa in cui tutt’ora vivono i discendenti di Pedro Maestri, figlio di Albina, sposato con una discendente del prozio Stefano Colombi.

Dai racconti tramandati dallo zio Joao Tirloni il matrimonio dei suoi genitori è stato davvero un buon matrimonio; Joao e Narciza hanno sempre avuto una perfetta identità di vedute, sono sempre andati molto d’accordo e tra di loro non ci sono mai stati malintesi o discussioni. Lo zio Joao dice che non ha mai visto i sui genitori litigare o alzare la voce in casa per nessun motivo!

In tutti i racconti che lo zio fa riguardo a suo padre, puntualizza sempre il fatto che questi era un uomo molto buono e per nulla collerico o nervoso; non era una persona a cui piaceva litigare o alzare la voce; anche con i figli è sempre stato molto buono e generoso. Lo zio Joao arriva addirittura a dire che le uniche volte che ha visto il padre alterarsi ed alzare la voce è stato solo in occasione di divergenze di vedute con la sorella Albina!!!

Narciza viene ricordata dal figlio come una brava mamma ed un’abile donna di casa, era molto sottomessa al marito Joao e lasciava prendere a lui tutte le decisioni riguardanti la vita familiare senza mai discutere le sue scelte infatti era Joao che si occupava degli affari di famiglia negoziando personalmente tutte le trattative economiche e tenendo tutta la contabilità. Questo racconto è molto importante perché è proprio da questo racconto che si riesce a capire che Joao sapeva leggere, scrivere e “fare di conto”; probabilmente non aveva mai frequentato scuole ma aveva studiato quel poco che bastava per sapere tener testa a tutto quello che serviva per i suoi commerci e l’andamento familiare.

Joao e Narciza erano entrambi molto credenti, non mancavano mai di frequentare le messe domenicali ed hanno cresciuto i loro figli insegnando l’importanza della preghiera e della Fede. Sempre dai racconti forniti dallo zio Joao si scopre che i genitori quando potevano partecipavano volentieri alle varie feste che si facevano nella comunità di Porto Franco e soprattutto cercavano di essere sempre presenti ai vari matrimoni di familiari e conoscenti.

A proposito di questo, lo zio Joao ci racconta che nelle occasioni delle feste, quando capitava l’occasione, Joao e Narciza non disdegnavano di ballare; almeno in quelle poche occasioni il gran lavoratore buono, mite e tranquillo e la sua brava ed obbediente moglie, per la quale aveva osato l’atto di forza più grande della sua vita, trovavano un momento di allegria in cui svagarsi e sorridere insieme.

Anche questo è un racconto molto importante perché fa capire che entrambi i coniugi amassero ma sopratutto avessero “orecchio” per la musica ed è anche per questo che molti loro discendenti (in primis i figli Joao e Argentino) sanno suonare strumenti musicali e nutrono grande passione per la musica. Ammetto che questo è il primo caso in cui ho sentito che nostri predecessori erano capaci di ballare!!

Nella corrispondenza tra i due rami delle nostre famiglie si è trovato un breve accenno a riguardo di Joao: c’è una lettera scritta dalla sorella Angelina nel 1917 cioè quando l’Europa è sconvolta dalla Grande Guerra; è da poco arrivata in Italia la notizia che anche l’America entrerà in guerra ed Angelina, il cui marito è partito per la guerra e non da più sue notizie da molto tempo, ha paura che anche al fratello Joao ed ai cognati in Brasile tocchi la brutta sorte di partire per il fronte ma fortunatamente questa sfortuna viene risparmiata a tutti i parenti del Brasile!

Interessante di questo piccolo trafiletto è notare che per riferirsi al fratello Angelina scrive espressamente il suo nome ma non in italiano bensì in uno stentato portoghese e cioè: “Joàio”.

Nome di Joao Tirloni così come scritto dalla sorella Angelina (lettera – anno 1917)

Nel terreno sottostante la loro casa, Joao pianta mais, mandioca ed anche angurie ma soprattutto su quel terreno Joao possiede anche una fornace per cuocere mattoni e laterizi che era ancora presente in occasione del filmato fatto nel 1998. Purtroppo lo zio Joao non sa dirci se questa fornace era stata avviata direttamente da suo padre oppure se anche questa era una delle tante opere intraprese dal nonno Alessandro (che lui non ha mai conosciuto di persona) e lasciata in eredità al padre quando era partito per l’Italia nel 1909…

Fornace di mattoni di Joao Tirloni nella località denominata “Colônia” (filmato – anno 1998)

Oltre a queste terre ed alla fornace Joao è proprietario insieme alla sorella Albina, che lo gestisce direttamente, anche di un emporio situato sulla riva sinistra del rio Ribeirao Porto Franco appena prima del ponte e del porto franco quindi non lontano dalla grande casa in cui un tempo abitavano i genitori.

Questo emporio era più piccolo rispetto a quello che avevano i genitori Alessandro ed Elisabetta – poi passato in eredità alla sorella maggiore Joana – e per questo emporio lo zio Joao sa dirci con certezza che si trattava di un lascito fatto dal nonno Alessandro per entrambi i figli al momento della partenza per l’Italia; nel filmato del 1998 lo zio Joao in questa sua visita insieme ai figli incontra lo zio Pedro Maestri (figlio della zia Albina quindi suo cugino di primo grado) ed anche lui conferma i ricordi sopra riportati.

Zona dove era localizzato l’emporio di Albina e Joao Tirloni (fotografia – anno 2009)

Lo zio Joao ricorda che suo padre, quando non riceveva ordini per fare mattoni, si dedicava al lavoro dei campi ma non era per nulla contento di fare quella vita; bisogna considerare che Joao ha 8 figli da mantenere e la maggior parte di essi sono ancora piccoli quindi ben pochi lo possono aiutare nel suo lavoro.

Il figlio maggiore Salvador che ha circa 12 anni ha dimostrato sin da subito una grande devozione religiosa e dopo qualche anno di formazione presso la casa parrocchiale di Nova Trento è entrato nel seminario dei Gesuiti di Sao Leopoldo, l’altro figlio grande è Marcial Alexandre che ha circa 10 anni poi segue Joao che ne ha circa 7… Joao, per tanto che possa avvalersi dell’aiuto dei due figli, deve fare tutto pressocchè da solo e non dispone in casa di molta forza-lavoro su cui affidarsi quindi la sua situazione economica non può essere molto prospera.

A questo fatto ne va associato un altro molto più pesante ed incisivo: come già detto Joao è proprietario insieme alla sorella Albina della casa in cui abita la stessa Albina e di un piccolo emporio che sorge nei locali di questa casa. La proprietà della casa e dell’emporio è divisa in parti uguali tra loro ma i due fratelli purtroppo hanno delle divergente e non vanno molto d’accordo…

I problemi di relazione tra i due fratelli sono causati soprattutto dal modo di intendere e di gestire questo emporio nonchè le rispettive quote: l’accordo preso all’origine tra i fratelli è che la sorella Albina rimane a vivere nella casa e si dedica a tempo pieno alla gestione dell’emporio mentre Joao rimane a vivere nella colonia e si dedica alla campagna ed alla fornace poste in questo terreno.

Joao non si intromette nel modo della gestione diretta dell’emporio e riconosce alla sorella la più assoluta libertà decisionale in quanto è lei che si mette al bancone a servire i clienti ma, a titolo di risarcimento sia per l’emporio che della casa di Albina, a lui spetta un “affitto” pari al 50% degli introiti dell’emporio.

Soprattutto Joao si lamenta sempre che la sorella Albina (commerciante molto esperta e con i figli già grandi) non gli passa la corretta cifra dei profitti (o quota di affitto) dell’emporio di cui lui ha diritto e che ovviamente gli farebbe comodo avere per mantenere meglio la sua numerosa famiglia ma Albina non è assolutamente decisa a cambiare il suo modo di fare. Joao soprattutto arriva a sostenere che la sorella mente sui reali incassi dell’emporio dicendo al fratello che gli affari non vanno bene e paga a Joao molto meno della quota che gli spetterebbe… La cosa in breve diventa molto problematica e si acuisce con il passare del tempo!!!