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Come già abbiamo avuto modo di dire nel racconto sulla vita del nostro patriarca Alessandro, l’anno 1909 vede una svolta epocale per tutta la famiglia Tirloni poiché il patriarca Alessandro, il padre-padrone che ha sempre assoggettato tutti i suoi familiari al suo volere prende la decisione di tornare in Italia!
Come già detto non sappiamo come questa notizia viene comunicata ai vari membri della famiglia, non sappiamo se si sono trovati di fronte ad una scelta irrevocabilmente presa o se sono stati coinvolti fin da subito nelle riflessioni paterne ma conoscendo il caratteraccio di Alessandro, niente di più facile che i figli abbiano potuto parlare davvero molto poco per dire la loro opinione ed abbiano influito ben poco sulla scelta finale del loro padre. Non sappiamo nemmeno se ai vari membri viene data libertà di scelta sui loro destini!!!
Sicuramente la mamma Elisabetta è obbligata a seguire il marito per dovere coniugale ma suppongo che l’idea di ritornare in Italia tutto sommato non le dispiaccia del tutto. I fratelli più giovani (Francesca, Eliseo, Angelo e Antonia) sono praticamente obbligati a seguire i genitori in Italia; le sorelle sposate ed i cognati vengono sicuramente lasciati liberi di decidere per loro conto ma cosa succede ai 5 fratelli grandi non ancora sposati? Le sorelle nubili non hanno molta scelta e sono obbligate a seguire i genitori ma cosa viene detto a Joao, Vittorio ed Emanuele?
Possono scegliere il loro destino o sono obbligati ad obbedire alla volontà paterna??? E’ più che scontato che Alessandro voglia che i suoi tre figli maschi già grandi vengano con lui in Italia per lavorare la terra che si appresta a comprare. Non avrebbe senso altrimenti comperare un’azienda per farla lavorare a terzi; i tre figli rappresentano una forza lavoro assolutamente indispensabile per i progetti di Alessandro quindi non è assolutamente disposto a perderli e Joao, “braccio destro” del padre, è proprio il primo che non ha scampo e fin da subito deve mettersi a disposizione dei voleri di suo padre!
Per prima cosa Joao si sente dire dal padre che dovrà fare un primo viaggio in Italia insieme a lui per accompagnarlo a visionare alcune aziende agricole in vendita e comprarne una in cui poi si trasferirà tutta la famiglia. Mettendosi nei panni del povero Joao si vede come il giovane non solo riceva inaspettatamente un notizia clamorosa ma si capisce che di tempo a disposizione per prendere una qualunque decisione ne ha davvero poco… Per Joao questo deve essere stato l’inizio di una serie di preoccupazioni, se non addirittura di un vero e proprio “incubo”!!!
Per lui non si tratta solamente di lasciare tutte le sue certezze ed il suo mondo ma anche di cancellare tutti i sogni ed i progetti che sicuramente ha in mente, progetti in cui sopratutto è entrata a far parte la fidanzata Narciza. Sicuramente il giovane alla prima occasione racconta alla fidanzata il volere paterno e c’è da credere che entrambi perderanno il sonno per molto tempo…
Per entrambi i giovani la scelta non è per niente facile: se decidono di stare insieme significa che uno dei due deve dire addio per sempre alla propria famiglia per amore dell’altro mentre se prevale l’obbedienza verso i genitori significa che i due giovani si devono lasciare per non vedersi mai più.
Chissà se in questo frangente Joao parla con qualcuno dei suoi familiari, magri ne parla con la mamma Elisabetta, donna buona e dal cuore grande ma remissiva e sottomessa ai voleri del marito, magari ne parla con i fratelli (forse con Emanuele che, come lui, ha una fidanzata proprio a Porto Franco ma anche lui è di indole remissiva), magari ne parla con qualcuna delle sorelle o magari tiene tutti i suoi pensieri e turbamenti dentro di se e non ne parla con nessuno…
L’unica cosa che sappiamo per certo è che Narciza non ha il coraggio di abbandonare il suo mondo e la sua famiglia per seguire il fidanzato in questa avventura in una terra che forse non è neanche la sua; è una scelta troppo grande per lei e Joao la capisce. Non se la sente di obbligarla a seguirlo (cosa che probabilmente avrebbe fatto il padre Alessandro se si fosse trovato nella sua situazione) ed intanto parte, con la testa piena di pensieri, insieme al padre alla volta dell’Italia.
Questo è il primo viaggio per Joao che probabilmente non si è mai mosso dalle zone in cui è nato e cresciuto mentre per il padre Alessandro questo viaggio rappresenta il giusto premio dopo anni di fatiche e coraggio non indifferente e può finalmente godersi la tranquillità del silenzio e la quiete del riposo. La presenza di Joao rappresenta per lui quasi un trofeo da esibire, la prova tangibile della sua riuscita nella vita: un ricco signore economicamente arrivato accompagnato dal suo rampollo, qualcuno che continuerà il suo operato e che porterà avanti il suo nome.
Joao, dal canto suo, dopo anni di duro lavoro nelle varie imprese del padre prova per la prima e forse unica volta nella sua vita la bellezza ristoratrice del riposo e della vita comoda ma sicuramente le pesanti decisioni a cui deve dare risposta e la presenza del padre sempre al suo fianco non faranno altro che peggiorare la sua inquietudine. Spero che abbia trovato almeno qualche momento di distrazione e spensieratezza ma temo che non si sia goduto molto questo viaggio… Magari di fronte alla meraviglia ed allo stupore di una nave anche Joao si sarà allontanato dal peso dei suoi pensieri ma sicuramente ogni sera, al tramonto del sole tutto sarà riaffiorato ancor più forte ed ancor più pesante!
Chissà di cosa avranno parlato i due durante il lungo viaggio in mare, forse almeno in questa occasione il papà Alessandro riesce a svagare un pò la mente da tutti i pensieri che sempre lo arrovellano, forse ci sono dei momenti in cui riesce anche a diventare un buon compagno di viaggio per quel figlio che in questo delicato frangente tende inevitabilmente ad avere la mente altrove.
Ci piace pensare che magari ci sia stato da parte dell’anziano padre Alessandro almeno un momento magico di strana “bontà” in cui riesce a catturare l’attenzione del figlio (magari con qualche racconto delle difficoltà di quando lui, pressappoco alla stessa età del figlio, ha attraversato questo oceano carico di speranze e di sogni ma con le immagini di stento e miseria perennemente davanti agli occhi) e farsi vedere in una veste più “umana”, rispetto a quella terribile che lo caratterizza, accattivandosi un pò – “ portando verso di se” – l’affetto e la stima del proprio figlio maggiore. Purtroppo nessuno sa nulla…
Dopo più di un mese di navigazione padre e figlio giungono in Italia (molto probabilmente a Genova) e da qui partono alla volta di Bergamo: la terra madre. Joao vede finalmente questi posti tanto diversi dalla realtà a cui è abituato e che sicuramente ha ascoltato tante volte nei racconti degli anziani di Porto Franco e sicuramente vede brillare gli occhi dell’anziano padre alla vista della “sua terra”.
La ricerca di un’azienda agricola da comperare spinge i due a Covo, un paese distante pochissimi chilometri da Bariano, il luogo dove è nato Alessandro, e qui trovano nelle campagne a sud-ovest del paese, lungo la strada che conduce al vicino comune di Camisano, una cascina di circa 700 pertiche che Alessandro decide di comprare: la Battagliona (chiamata con voce dialettale “La Batiuna”).
Proprio mentre si trovano nella corte di questa azienda il padre Alessandro inizia a descrivere a Joao l’idea che ha in mente per sistemare tutta la sua grande famiglia ed addirittura indica al figlio il luogo in cui può costruire la sua casa ma proprio a questo punto, improvvisamente, avviene una cosa inaudita ed impensabile: Joao osa interrompere il padre ed in maniera educata ma decisa gli comunica la sua ferma volontà a rimanere in Brasile per sposare la sua Narciza!!!
Di questo aneddoto c’è una bellissima e appassionata testimonianza che, a distanza di un secolo, ancora ci fa percepire la forza e l’emozione con cui deve essere stato vissuto questo momento: il racconto riportato dalla vecchia zia, tutt’ora residente a Nova Trento, Francisca Andreoli ved. Tirloni durante la nostra visita ai parenti di Nova Trento nell’Agosto 2009. Bisogna notare che la zia diventerà nuora di Joao ma non lo conoscerà mai personalmente, sentirà questa storia raccontata dalla suocera Narcisa, vedova di Joao, che la raccontava spesso e riviveva ogni volta con grande emozione il racconto sentito dal defunto marito Joao.
La zia racconta, in un dialetto misto bergamasco/veneto in cui compaiono parecchi termini in portoghese: ‹‹ so pai del me poro sogro el diseva: “ndom en Italia perché che me ma se anse po de sta; ndom a Berghem, scoldem un toc de tera la ‘ndela Italia” alura i è andai via e de fatto i ga scoldet sto toc de tera e lù l’ga dit: “che ti puoi farte una casa per tì là e vegnem tuti qua n’Italia”. Alura el me sogro el’ga dit: “vardè, pai, me so vegnit en Italia a comapagnarve voaltre, per discutere, per fa el negose, ma mi de Nova Trento mi non mato (???) perché mi voro ben alla Narcisa e mi voi maridarme là e par la Italia no vegno” (= il padre del mio povero suocero [= Alessandro] diceva: “andiamo in Italia perché qui non mi va più di rimanere; andiamo a Bergamo e prendiamo la terra là” difatti poi sono andati in Italia ed hanno comprato la terra e lui [= Alessandro] ha detto: “in questo posto puoi farti una casa per te e veniamo tutti in Italia”. Allora mio suocero [= Joao] ha detto: “Guardate, papà, io sono venuto in Italia per accompagnarvi, per discutere, per fare la negoziazione ma io da Nova Trento (forse la zia si è confusa, intendeva dire Porto Franco) non me ne vado perché io voglio bene a Narcisa e sono deciso a sposarmi quindi non vengo in Italia ››.
La decisione di Joao è l’unico suo atto di insubordinazione e disobbedienza nei confronti del proprio padre e della propria famiglia ma è al contempo il suo più grande atto d’amore nei confronti della fidanzata che lo aspetta in Brasile; trovatosi di fronte ad un bivio grandissimo, dovendo scegliere tra i doveri e l’affetto verso la sua famiglia da un lato e la voce del suo cuore dall’altro lato Joao sceglie di ascoltare quello che gli dice il suo cuore. Una scelta d’amore degna di essere annoverata tra quelle imparate sui libri di scuola!!!
Non sappiamo quando Joao avesse preso questa sua decisione, può darsi che avesse tutto chiaro in testa già al momento della partenza (magari avesse scelto quando la fidanzata gli ha comunicato che non se la sentiva di prendere una simile scelta) oppure proprio quando, nell’aia della cascina Battagliona, ha visto il proprio padre indicargli ancora una volta quale era la sua volontà per il futuro del figlio e lui non ha accettato questa ennesima imposizione… Magari addirittura contava di comunicare tutto al padre solo al momento del rientro in Brasile (per evitare le tremende sfuriate paterne) invece non è riuscito a trattenersi di fronte al padre che per l’ennesima volta si imponeva… Non sappiamo. Sappiamo solo che Joao, il giovane con grande senso del dovere e spirito d’abnegazione, il giovane buono, obbediente, a cui non piace litigare ha sfoderato un coraggio davvero incredibile, un coraggio degno e paragonabile a quello del proprio padre!!!
Nel definire la scelta di Joao “coraggiosa” io uso questo termine non impropriamente perché bisogna pensare sia al significato che alle conseguenze del gesto del giovane. Anzitutto il significato: una volta l’educazione non permetteva di ribellarsi e opporsi al volere dei propri genitori, basti pensare che ai genitori ci si rivolgeva dando non del “Tu” come si fa ora ma addirittura del “Voi” proprio per indicare il rispetto e la sottomissione. Per quanto riguarda le conseguenze bisogna considerare che con la sua scelta Joao metteva in difficoltà tutta la sua famiglia perché senza di lui veniva a mancare un terzo della forza-lavoro giovane utile per l’azienda quindi non era solo il padre che perdeva il suo “braccio destro” ma tutti i fratelli che perdevano la sua guida, la sua esperienza ed il suo operato! Questa decisione di Joao è un autentica pugnalata per l’anziano padre!!!
Padre e figlio a questo punto ritornano in Brasile per organizzare il trasloco della grande famiglia ma questo viaggio per entrambi è sicuramente meno rilassante del viaggio di andata... Il padre Alessandro è arrabbiato e sicuramente anche dispiaciuto per la nuova piega che hanno preso gli eventi e possiamo immaginarlo mentre tenta, con i suoi modi bruschi, di convincere Joao a parlare con la fidanzata ed “obbligarla” a seguirlo oppure addirittura a lasciare la fidanzata per seguire la famiglia in Italia. Quando poi capisce che ormai Joao ha preso la sua decisione ed è irremovibile dalla sua scelta sicuramente più volte inveirà contro di lui chiedendogli con che coraggio ha osato mancargli di rispetto facendogli un affronto simile…
Conoscendo il brutto carattere di Alessandro c’è anche da credere che si arrabbi talmente tanto da non rivolgere la parola al figlio o addirittura dirgli che non ha alcuna intenzione di presenziare al suo matrimonio!
Purtroppo non sappiamo esattamente come siano avvenuti questi eventi e non sappiamo nemmeno come abbia accolto la notizia la famiglia quando i due sono rientrati a Porto Franco ma di certo non deve essere stato un momento facile. C’è da sperare che almeno qualcuno della famiglia abbia capito Joao e si sia messo a sua difesa cercando di calmare l’ira dell’anziano Alessandro. Magari Joao aveva già preso la sua decisione ancor prima di partire e l’aveva già comunicata a qualcuno in casa riservandosi la parte più difficile (dirlo al padre) in un secondo momento… In un caso come questo tutto sarebbe stato tutto molto meno difficile per lui.
Sicuramente una persona che avrà pianto dalla gioia al sentire questa notizia sarà stata la fidanzata Narciza; considerati i tempi di percorrenza delle navi si può immaginare che il viaggio di Joao e suo padre sia durato almeno 4 mesi quindi era da parecchio tempo che la “Giulietta” di Nova Trento non vedeva più il suo “Romeo” e per loro c’erano delle grandi e belle novità all’orizzonte!!!
Se, come è probabile, Narciza fosse stata all’oscuro delle scelte di Joao per lei saranno stati interminabili mesi di attesa, angoscia e preghiere nella speranza che il fidanzato scegliesse lei alla famiglia ed il riabbraccio sarà stato un macigno di paura che si è sciolto poi in un pianto liberatorio non appena il fidanzato le ha raccontato com’è andato il viaggio mentre invece se la giovane era già a conoscenza della decisione di Joao per lei saranno stati 4 mesi di pensieri e preghiere per supportare a distanza il fidanzato per poi dissolversi in un sospiro liberatorio. Insomma: comunque siano andate le cose, sicuramente per Narciza sono stati mesi di lacrime e preghiere!
Questi ultimi momenti passati insieme alla sua famiglia devono essere stati per Joao davvero difficili e pesanti, probabilmente il padre Alessandro conserverà per tutta la vita astio nei suoi confronti ma ciò nonostante decide di non diseredarlo, forse perché tutto sommato è conscio che il coraggio dimostrato da Joao altro non è che lo stesso coraggio che lui ha sempre avuto per tutta la vita quindi anche se non lo perdona decide di essere giusto con lui e gli lascia tutte le sue proprietà di Acqua Negra, la località posta molto distante dal paese lungo la via che porta a Nova Trento.
Di questo fatto c’è sempre la testimonianza della zia Francisca di Nova Trento che racconta: “la me puora sogra la disia che l’ga lasat la vaca i porci, le galine e la casa, casa de madera, e tutto che ghera e lur i ga ciapà su e i è’ndat tuti enbora con la famiglia …e lu l’è restà lì” (= la mia povera [defunta] suocera raccontava sempre che gli ha lasciato la mucca, i maiali, le galline, la casa (di legno) e tutto quello che c’era [= la segheria] e loro hanno preso e sono andati tutti via …e lui è restato lì).
Nel raccontare questo aneddoto, accaduto 100 anni fa, la zia Francisca si è ancora commossa, segno che chi le ha tante volte raccontato questo fatto (la suocera Narciza) ha provato sofferenza per quel marito che comunque sia aveva scelto di staccarsi dalla famiglia per rimanere con lei e di sicuro anche per Joao non deve essere stato facile staccarsi dalla propria mamma e dai giovani fratelli e sorelle! Bisogna tenere presente anche il fatto che mentre le sorelle maggiori avevano già una loro famiglia Joao era rimasto a Porto Franco completamente da solo (anche perché il fratello Vittorio era in città a studiare).
Viene il momento dell’ultimo saluto, un distacco, come già detto, in cui tutti sanno per certo che non ci sarà mai più un “Arrivederci”; ci si saluta con la consapevolezza che non ci si rivedrà mai più!!!
Non abbiamo racconti dettagliati di questo momento quindi non sappiamo di preciso come sia stato esattamente questo momento ma ci piace pensare che almeno in occasione di un simile “congedo” tutti fossero presenti insieme agli amici e conoscenti del paese a salutare ed abbracciare per l’ultima volta i partenti.
Sicuramente si vedono lacrime, soprattutto c’è da credere che nei confronti della mamma Elisabetta, donna mite e dolce, Joao abbia nutrito vero e profondo affetto ma non è da escludere che in un simile momento Joao abbia provato tristezza anche a dire addio al padre-padrone Alessandro ed i due si siano salutati con sincero trasporto. Arriva il momento del definitivo distacco e, mentre tutti restano fermi e salutano, il gruppo di 9 persone volta le spalle definitivamente a Porto Franco, si avvia verso l’Italia ed a poco a poco le loro figure scompaiono per sempre inghiottiti dalla fitta vegetazione.
Forse anche la giovane Narciza era presente (magari con i suoi genitori) insieme alla gente che salutava i Tirloni che tornavano in Italia, forse è anche per questo che raccontava con così tanto trasporto ed emozione il saluto tra i familiari ed il fatto che, mentre tutti sono partiti, il suo Joao “…l’è restà lì”!
In effetti il fatto che alcuni emigranti avevano avuto la fortuna i tornare nella loro terra era una cosa davvero unica, che “faceva notizia” quindi può darsi che Narciza abbia vissuto questo fatto da spettatrice diretta e non lo abbia solamente sentito riportato dal fidanzato. Anche per questo quando poi lo raccontava alla nuora Francisca riviveva ancora e trasmetteva a chi la ascoltava le stesse emozioni vissute sulla propria pelle tanti decenni prima.
Joao diventa l’unico dei vecchi parenti brasiliani ad aver visto l’Italia e la casa dove vivrà la sua famiglia per molti anni a venire!!!