CAPITOLO 1
1.1 - Il Registro Comunale di Bariano

Ci rechiamo nel Comune di Bariano, nella bassa bergamasca e qui troviamo quello che per il nostro punto di partenza è il documento più antico: il Registro Anagrafico, redatto in occasione del primo censimento comunale eseguito all’indomani dell’Unità d’Italia nell’anno 1861.

Bisogna ammettere che i parenti brasiliani in questo sono sempre stati molto più coscienziosi ed ossequiosi di noi; loro hanno sempre avuto un autentico culto per i nostri avi e per l’Italia e sono stati loro i primi che hanno indirizzato le ricerche verso le nostre origini anche per motivi prettamente burocratici: in Brasile, a differenza dell’Italia, è possibile avere una doppia cittadinanza (probabilmente proprio per la forte presenza di immigrazione) e molti di loro hanno da sempre cercato di ottenerla; per loro è motivo di vanto ed onore e proprio per fare questo devono rintracciare i vecchi documenti che testimoniano le loro origini italiane.

Ricordo quando ancora da bambino sentivo i vari parenti che arrivavano dal Brasile fare richieste di documentazione e mio nonno diceva loro che sapeva dove rivolgersi e li avrebbe accompagnati ed aiutati volentieri. Nel 1991 ho sentito per la prima volta parlare di questo registro e pochi anni più tardi ho visto per la prima volta un estratto fatto dai cugini di Romano Lombardo – insieme ad una parente suora del Brasile – i quali, per loro stessa ammissione, affermavano che il registro era di difficile lettura quindi non si era certi dell’esatta interpretazione di quanto riportato. Sono dunque stati i cugini del Brasile i primi a commissionare ai nostri nonni le ricerche di questi documenti e grazie a loro abbiamo scoperto negli anni ’80 l’esistenza di questo registro e da qui decidiamo di far partire le nostre ricerche.

Nonostante siano passati quasi 150 anni questo registro rimane sempre e comunque un documento pubblico quindi non è stato possibile fare fotografie accurate di queste vecchie pagine ingiallite dal tempo e ci si è dovuti accontentare di una rapida consultazione, una fotografia fatta di nascosto e una fotocopia autenticata di qualità decisamente scarsa.

Registro Anagrafico del comune di Bariano (fotografia – Ottobre 2009)
Registro Anagrafico del comune di Bariano, pagina della nostra famiglia (fotocopia autenticata – 21 Gennaio 2010)

Come si può vedere al foglio 160 di questo registro, la nostra grande famiglia arriva da Cologno al Serio, luogo di nascita di Tirloni Giuseppe - il capofamiglia. Il nucleo familiare – tutti sono segnati come “contadini” – risulta residente alla cascina Corsa ed è composto da quattro adulti così relazionati con il capofamiglia:

1) Giuseppe Tirloni (1818 – 1876) – capofamiglia
2) Maria Moretti (1825 – 1878) – moglie di Giuseppe
3) Maria Carni (1817 - ???) – cognata di Giuseppe
4) Giovanna Albani (1815 - ???) – cognata di Giuseppe
5) Cinque nipoti – due dei quali sposati e con prole.

Mentre di Maria non si sa nulla (risulta vedova ma non si capisce di chi… forse non era nemmeno sposata con un Tirloni), la persona più interessante risulta essere Giovanna in quanto tutti i nipoti segnati sullo stato di famiglia (l’ultimo dei quali è il nostro avo Alessandro) risultano essere nati da lei e dal defunto marito Giovanni. Si evince quindi che Giuseppe Tirloni è lo zio di tutti i ragazzi segnati nel registro. Si possono fare solo supposizioni e le poche certezze sono:


- Giuseppe e Maria non hanno figli (sembra impossibile che tutti i nipoti vivono con loro in cascina ed i loro figli non ci siano quindi si desume che non ne abbiano avuti).

- Giovanna è più vecchia del cognato Giuseppe quindi sicuramente il defunto marito Giovanni era fratello maggiore di Giuseppe ed era morto in giovane età tra il 1852 e l’Unità d’Italia.

- Tra il 1844 ed il 1848 la famiglia si trasferisce a Bariano alla cascina Corsa casa nr. 51 situata in via Romano dove il giorno 26-11-1852 nasce, ultimo di cinque figli tutti maschi, il nostro trisnonno Alessandro. Attualmente quella cascina si trova sotto il comune di Morengo in via Donizetti.



Un dato interessante, ai fini della nostra ricerca storica, è che per ogni persona citata sul registro vengono segnalati la paternità e maternità quindi si viene a scoprire il nome dei nostri avi più antichi: Fermo Tirloni e la moglie Giacoma, genitori di Giovanni e Giuseppe Tirloni e nonni del nostro avo Alessandro. Considerato l’anno di nascita di Giuseppe e considerato che Giovanni era un fratello maggiore possiamo ipotizzare che Fermo e Giacoma sono nati intorno al 1790.

Un’altra nota interessante che si vede scritta a matita sul registro è legata al nostro avo Alessandro Tirloni: lui risulta trasferito a Covo il 27 Luglio 1909. Probabilmente quella è la data in cui ufficialmente ha regolarizzato la sua posizione nel comune di Covo ma nulla garantisce sull’effettiva data in cui la famiglia intera si è stabilita nella cascina Battagliona.

Un dettaglio che ha subito ha catturato la nostra attenzione è la nota riferita a Giovanni Battista Tirloni: a fianco del nome viene semplicemente scritto “America”. Che significato può avere una nota fatta in questo modo? Perché non è stata fatta una simile nota anche sul nostro avo Alessandro indicante che era emigrato in Brasile? Chiaramente si stanno facendo mere supposizioni ma sono possibili varie ipotesi:


- Giovanni Battista era già emigrato al momento del censimento ed è stato segnato solo per “completezza genealogica”

- La nota è stata erroneamente posta al fianco di Giovanni mentre andava in realtà posta al fianco di Alessandro

- Può anche darsi che il nome “America” sia stato messo in maniera generica per indicare il Nuovo Mondo e non propriamente gli Stati Uniti quindi Giovanni Battista sia in realtà emigrato in un altro stato di quel continente…



Una cosa che è sembrata strana è il fatto che di solito questi registri venivano redatti e poi costantemente attualizzati, sembra strano che invece, ad un certo punto non vengano riportate più notizie. Si può dire che dopo il 1878 – fatta eccezione per la nota del 1909 – tutto sia tornato nel buio del tempo e nulla sia stato più aggiornato, quasi fossero tutti spariti….

Sembra strano che si siano trasferiti altrimenti sarebbe stato sicuramente riportato nel registro; non è da escludere che magari in seguito sia stato redatto un altro censimento nel 1881 e quindi tutti i dati siano passati nel nuovo registro. E’ una tesi molto probabile, il nostro avo Alessandro si trovava in Brasile quindi non è stato censito e quando è tornato in Italia è dovuto risalire al primo registro per trovare dati inerenti a lui e aggiornarli.

Ricomponendo in una maniera più facilmente leggibile i dati forniti dal documento e tutte le riflessioni desunte come appena esposto risulta che la nostra famiglia, al momento dell’Unità d’Italia era composta nel seguente modo:

Per ora queste sono tutte le considerazioni – ed anche le supposizioni – che si possono fare sul nostro passato più remoto ma inevitabilmente veniamo avvolti dalle nebbie del tempo e fare chiarezza diventa davvero un’impresa ardua, pressoché impossibile. Ad ora non abbiamo nessuna sicurezza su quello che è accaduto a tutto il resto dei componenti dell’antico nucleo familiare; a memoria dei nostri vecchi ancora superstiti non si è mai sentito parlare di altri parenti Tirloni al di fuori della nostra grande famiglia e non c’è nessuna notizia certa a testimonianza di eventuali contatti tra Alessandro ed i fratelli né durante la sua permanenza in Brasile né dopo il ritorno in Italia ma durante le nostre ricerche ci siamo imbattuti in autentiche sorprese davvero inaspettate (vecchi ricordi sopiti ed anche qualche prova scritta) che, pur senza svelare nulla di certo e sicuro, hanno aperto degli spiragli che vale la pena indagare…

In effetti sembra incredibile pensare che Alessandro, ritornato in Italia dopo quasi 35 anni passati in terra straniera non abbia cercato contatti con nessuno della sua famiglia – anche solo per vantarsi della fortuna fatta – e sembra altrettanto impossibile che almeno la pietà o gli scrupoli di fede non lo abbiano mosso ad andare a visitare, almeno una volta, le tombe dei suoi genitori e familiari, magari non per autentica devozione ma semplicemente per coscienza... Non abbiamo memoria certa riguardo quanto ipotizzato fin’ora; tutta questa gente è quasi sicuramente destinata a ricadere per sempre nell’oblio del tempo e la nostra attenzione si concentra sulla figura del nostro patriarca: Alessandro Tirloni.