SCHEDE




Antonia Tirloni

13-06-1899 / 14-07-1957



Nasce a Porto Franco il 13/06/1899 ed è l’ultimogenita di Alessandro ed Elisabetta Colombi.

Ha solamente 10 anni quando si imbarca con i genitori ed i fratelli per raggiungere la patria nativa dei genitori e durante il viaggio assiste alla morte del fratello adolescente Angelo. Non essendo possibile il trasporto della salma fino in Italia viene fatto il funerale sulla nave dopodiché il corpo, avvolto in un sacco, viene gettato in mare.

Stabilitasi con i familiari alla cascina battagliona nel 1910 il fratello Vittorio raggiunge la famiglia ed in quell’occasione viene fatta la famosa fotografia di famiglia spedita ai parenti in Brasile e giunta fino a noi ma non si ha certezza che lei appaia nella foto.

Rimane presto orfana di madre. E’ lei che il giorno 10/04/1912 rinviene nella roggia che scorre attigua alla cascina il corpo senza vita della madre Elisabetta, morta per annegamento probabilmente colta da un malore mentre si accingeva a lavare i panni.

Si sposa il giorno 09/10/1919 con Francesco Galliani , discendente di una delle “famiglie bene” di Covo – è uno dei pochi abitanti di Covo che possiede una macchina ed è l’unico della nostra famiglia ad aver ricevuto un’istruzione al di sopra dell’allora media nazionale – e le fa da testimone il cognato Agostino Pesenti, marito della sorella Francesca. Testimone del marito è Pietro Bosetti, uno dei 13 figli di Cesare Bosetti, colui che si contende con Alessandro il titolo di uomo più ricco del paese. Si può ben capire che a quel matrimonio è presente tutto il “gotha” della Covo di quei tempi.

La coppia non ha figli ed adotta una bambina di nome Bruna Liliana Calegari (1924 – 1996).

Stando ad una lettera scritta dalla sorella Angela, la fortuna economica non manca ad Antonia che diventa ben presto una delle donne più in vista del paese e tutti quelli che l’anno conosciuta ne parlano anche adesso come di “un’autentica signora” decantandone la figura, la cura e la raffinatezza assolutamente unici ed inarrivabili nel paese di Covo. Sempre secondo quella lettera, Antonia riceve un trattamento di favore dal vecchio padre Alessandro e pare che la sua dote sia stata la più cospicua di tutte. Va detto che lei è l’ultimogenita quindi come tale può darsi che abbia beneficiato di un occhio di riguardo addirittura dal vecchio e terribile padre.

In famiglia si parla sempre di lei dicendo “la zia ricca” ed in paese viene soprannominata, prendendo spunto dal lavoro del marito: “la regina del cemento”. Sul tavolo della sua casa, sul corso principale del paese spicca un grande vassoio pieno di caramelle e cioccolatini – autentica ed inusuale prelibatezza per l’epoca – che entra a pieno titolo nei ricordi di tutti i giovani pronipoti che l’hanno conosciuta. Purtroppo per questi ragazzi l’educazione di un tempo impediva loro di poter accettare i dolci doni che Antonia proponeva loro.

Rimane vedova ancora in giovane età il giorno 28/09/1948.

Di carattere molto simile al marito, Antonia si prodiga tantissimo nella beneficenza ed ancora oggi in Covo è ricordata da tutti per le sue molteplici opere di carità ma la sua posizione sociale di signora in vista e riverita da tutti ed il carattere caparbio ereditato dal padre si rivelano alla lunga problematici nei confronti del rapporto con la figlia con la quale, proprio negli ultimi periodi della sua vita, ha alcuni malintesi che porteranno ed un raffreddano del rapporto tra le due donne

Scopre di essere afflitta da un male incurabile e negli untimi momenti della sua malattia viene assistita dalla nipote Narcisa, figlia del fratello Eliseo. Alla sua morte, avvenuta il giorno 14/07/1957 all’età di 58 anni, Antonia destina tutti i suoi averi alla casa di riposo di Covo ed ancora oggi nella casa di riposo campeggia una targa commemorativa in ricordo di questo gesto.

Viene sepolta nel cimitero di Covo nella tomba di famiglia del marito che sorge proprio di fianco a quella della famiglia Tirloni.