SCHEDE




Angela Tirloni

31-05-1889 / 20-09-1947



Nasce a Porto Franco il 31.05.1889 da Alessandro ed Elisabetta Colombi.

Poco o nulla si sa della sua vita in Brasile; l’unica cosa certa è che aiuta la madre nella sua mansione di dare da mangiare ed accudire tutti quelli che lavorano nella segheria del padre Alessandro o che comunque si rivolgono a loro per avere – a pagamento – pasti caldi ed un posto dove dormire

Si imbarca con i genitori ed i fratelli ed intraprende la traversata atlantica nel 1909 per raggiungere la patria nativa dei genitori. Assiste, durante il viaggio, alla prematura morte del fratello minore Angelo e non essendo possibile il trasporto della salma fino in Italia viene fatto il funerale sulla nave dopodiché il corpo, avvolto in un sacco, viene gettato in mare.
Si stabilisce con i familiari alla cascina battagliona nel 1910 il fratello Vittorio raggiunge la famiglia ed in quell’occasione viene fatta la famosa fotografia di famiglia spedita ai parenti in Brasile e giunta fino a noi.

Si sposa il 18/02/1911 con Agostino Nava originario di Covo e questo è l’unico matrimonio celebrato in Italia a cui parteciperà la madre Elisabetta (morta annegata nella roggia che scorreva attigua alla cascina il 10/04/1912 probabilmente colta da malore mentre lavava i panni.).
Si apprende in seguito che la dote accordatale – ottenuta grazie alla caparbia ostinazione della madre di cui conserverà sempre un’ottimo ricordo – non viene immediatamente saldata.
La coppia avrà 6 figli ma non si sanno le date di nascita di tutti:

Suor Narcisa (1912 – 1934)
Elisabetta (1920 – 2009)
Francesca
Alessandro (1924 – 1989)
Luigia
Madre Dora (1928 – 1990)

Sono proprio le lettere sue e del marito, tutte spedite alla sorella Rosa in un periodo che va dal 1915 al 1921, che ci permettono di ben inquadrare l’andamento familiare in quegli anni difficili. In quelle lettere si fa spesso riferimento alla defunta madre che viene sempre descritta come una donna buona e che ha lasciato un ottimo ricordo di se.
Non manca mai di denunciare le ingiustizie perpetrate dal vecchio padre Alessandro in nome del “dio denaro” ma ci fa sapere che pur di risparmiare ai figli l’orrore della guerra l’anziano patriarca deve aver mosso mari e monti ma inutilmente e non manca a volte di esprimere il suo giudizio sul comportamento di alcuni fratelli e sorelle. Si apprende che subito dopo la guerra c’è stata una grave carestia (forse interpretabile come “crisi” più che carestia nel senso letterale del termine) e tutti, lei compresa, hanno dovuto arrangiarsi come potevano.

Donna molto devota al marito nelle lettere non manca mai di ringraziare la buona sorte che ha voluto restituirle il marito dall’orrore del fronte e durante la Grande Guerra non si vergogna di esternare la sua disperazione per la mancanza di notizie del marito soldato.

Da una lettera scritta dal nipote Angelo, figlio del fratello Emanuele, si viene a sapere che nel 1934 perde la figlia primogenita Narcisa, ordinata da appena un anno suora Canossiana, morta di meningite fulminante.

Muore il 20/09/1947 a 58 anni d’età e viene sepolta a Covo.