La lettera di Vittorio Tirloni (1921)
Covo gli 20 – 3 – 1921

Cara sorella e Cognato,

Oh ricevuto con molto piacere al vostra desiderata letera; mi fu molto caro a sentire che vi trovate tutti in buona salute e come anche noi al presente istiamo tutti bene. Cara Sorella mi dissi sulla tua lettera come sia col papa: quello che o scritto alla sorella Giovannina è pur troppo verità so bene anche io che loro ti scrivono che loro si la pasano bene, Ed io trovandomi fuori di casa, me la passo molto male

Si come loro per me non pensano nulla ed io non o ne sun mestiere, e qui vi e molta gente che non anno di lavorare; e se ce qualche cosa di fare i primi sono sempre quelli che ne anno più di bisogno, ed io non sonno considerato e sendo che il papa sta bene si cerco il lavoro mi rispondeno di andare dal papa Dunque non vorrei dirti una cosa per l’altra che guardando ai suoi meriti dovrei farne una delle mie; lo rispetto sempre perché è nostro padre,

ma lui col suo interesse per suo conto morirei anche di fame se non ci fosse i suoi di mia moglie che mi aiutino un pocco. E devo corere giorno e notte per guadagnare qualche cosa a fare il sensale; qui non si può fare la vitta che ce una carestia tremenda. Cara sorella tu mi scrissi di venire in Brasile, io verrei anche subito per terminare di tribulare ma intanto non ti assicuro nulla perché mia moglie non è ancora decisa; ma se arivo a convertirla vengo. Presto ti scriverò ancora.

Termino di scrivervi lasciandoti i miei più cari saluti. Vi saluta mia moglie vi baciano i miei figli vi saluta il papa i fratelli le sorelle i cognati e la cognata
Salutami alla famiglia di Narcisia salutami a tutti quelli di Porto Franco Addio Ciao
Mi firmo il tuo fratello Tirloni Vittorio

Datigli tanti baci ai tuoi figli per noi

La mia Augusta e il mio Alissandrino continua a dirmi papà quando andiamo inamerica

Addio Pronta risposta

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